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Abolizione tariffario

Il parere dell'avvocato Lorenzo Calvani

L'art. 9 del DL 1/2012 (convertito nella legge 71/2012) ha DEFINITIVAMENTE ABROGATO le tariffe professionali.

La norma ha previsto che le stesse rimanessero in vigore per 120 gg dalla conversione del decreto, ma a questo punto il termine è definitivamente spirato.

Oggi le tariffe semplicemente non esistono più. Sono ormai del tutto cancellate dal nostro ordinamento.

Le stesse dovevano essere sostituite dai "parametri", concepiti peraltro non come una "tariffa", ma uno strumento ad esclusiva utilità del Giudice per poter liquidare il compenso dei professionisti in caso di controversie.

I "parametri" sono stati emanati con DM Giustizia 140/2012 per varie categorie di professionisti (avvocati, notai, commercialisti, professionisti tecnici...) ma ...non per i giornalisti. il decreto ministeriale si limita ad affermare che, per le professioni non espressamente menzionate, si applicano "per analogia" i parametri delle altre professioni e comunque si tiene conto della dignità della professione e dell'importanza dell'opera.

Ma, comunque, anche se fossero stati emanati "parametri" anche per i giornalisti, il "problema" rimarrebbe.
Perché, come detto, i "parametri" non sono "tariffe" approvate per legge e da applicarsi in via obbligatoria quantomeno come "minimi" (come era in precedenza), ma solo uno strumento a disposizione del Giudice (NON dell'Ordine!)  per valutare la liquidazione del compenso in caso di controversia ed in mancanza di accordo specifico circa il compenso pattuito tra il professionista ed il cliente.

Tale mutamento radicale della concezione del compenso dei professionisti comporta, a mio parere, che l'Ordine ABBIA PERDUTO OGNI POSSIBILITA' e LEGITTIMAZIONE a riferirsi alla vecchia "tariffa".

Tuttavia non sono stati abrogati nè l'art. 2233 c.c.nè l'art. 636 c.p.c.; il primo stabilisce che il Giudice stabilisce il compenso - IN MANCANZA DI TARIFFE (come è ormai nel caso di specie) - sentito il "parere" dell'Ordine. Il secondo afferma che - sempre in mancanza di tariffe - l'ordine professionale esprime parere (di congruità) sulla parcella del professionista.

Questo significa che, proprio in mancanza di "tariffe", l'Ordine conserva comunque il potere di esprimere "parere" di congruità sul compenso. E, tra l'altro, a mio parere non è nemmeno tenuto al rispetto dei "parametri" che, come detto, sono uno strumento PER IL GIUDICE, non per l'Ordine.

Rimane peraltro a questo punto l'ulteriore "complicazione" che per i giornalisti non sono stati emanati "parametri" e quindi, fino a che non sarà fatto, l'Ordine potrà - ripeto, pur non "obbligato" - fare riferimento "analogico" ai parametri emanati per altra professione (c'è tuttavia da chiedersi ...."quale" altra professione possa essere considerata "analoga" a quella del giornalista).

Notizia pubblicata il 12/07/13
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