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Giù le mani dall'informazione: presidio e flash mob a Firenze

Oltre un centinaio i giornalisti in piazza a Firenze

Oltre un centinaio di giornalisti si è riunito questa mattina per partecipare al flash mob  #giùlemanidall'informazione organizzato da Associazione stampa Toscana e Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, davanti alla prefettura di Firenze, per rispondere alle offese e agli attacchi portati all'informazione da esponenti del governo e del Movimento 5 Stelle.

La manifestazione si è svolta in contemporanea, davanti alle prefetture dei capoluoghi di regione di tutt'Italia, per iniziativa della Federazione Nazionale della Stampa e dell'Ordine nazionale dei giornalisti. 
 
All'iniziativa di Firenze, insieme ai giornalisti, hanno partecipato anche il presidente della giunta regionale della Toscana, Enrico Rossi, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il presidente del Corecom Enzo Brogi, la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, gli assessori comunali Giovanni Bettarini e Federico Gianassi, il presidente del Consiglio comunale Andrea Ceccarelli, il presidente di Confesercenti Firenze, Claudio Bianchi, il presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, oltre ad esponenti di Cgil, Cisl e Uil.

Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana, e Carlo Bartoli, presidente del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, avevano diffuso nelle scorse ore una nota stampa per "dire basta attacchi ai giornalisti. Gli insulti e le minacce di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista non sono soltanto l'assalto ad una categoria di professionisti, ma rappresentano anche e soprattutto il tentativo di scardinare l'articolo 21 della Costituzione e i valori fondamentali della democrazia italiana. La manifestazione del 13 novembre è solo una prima risposta pubblica di quanti pensano di poter ridurre al silenzio l'informazione italiana. Una forza politica, il Movimento 5 Stelle, che teorizza il superamento del Parlamento e della democrazia liberale ha messo nel mirino i giornalisti e gli editori perché per realizzare questo progetto bisogna togliere di mezzo tutti gli organismi intermedi e impedire ai cittadini di conoscere. Soltanto un'informazione debole, docile o assente può consentire alla disinformazione di massa, veicolata attraverso gli algoritmi e le piattaforme digitali, di prendere il sopravvento e di manipolare il consenso e le coscienze dei cittadini. È un disegno al quale bisogna opporsi con forza".  

(Foto di Antonio Mazzeo e Agenzia Impress)

Notizia pubblicata il 12/11/18
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