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“Quaderni della Formazione” al Salone del Libro di Torino: l’italiano, un patrimonio da difendere

Il sottosegretario Crimi e la vicepresidente della Regione Barni alla presentazione del libro di Claudio Marazzini

La lingua italiana è un patrimonio da difendere e da promuovere, mettendo fine agli sciagurati progetti di sostituzione, nelle scuole e nelle università, dell’italiano a vantaggio della lingua inglese, quasi che un
medico, un ingegnere o un qualsiasi altro professionista non abbia la necessità e l’obbligo di comunicare con i propri concittadini.

Questo è quanto è emerso nel corso della presentazione al Salone del libro di Torino del volume “La lingua, il giudice, la Costituzione” scritto da Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca. Il libro, edito da Pacini editore, rappresenta la prima uscita della collana “Quaderni della formazione” promossa dalla Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.

Il volume di Claudio Marazzini ripercorre la storia di una vicenda giudiziaria che si è conclusa con la sconfitta del Politecnico di Milano che aveva deciso di svolgere solo in lingua inglese i propri corsi. Una scelta, ha spiegato Marazzini, frutto di politiche sbagliate sostenute da vari governi e che premia le università italiane che introducono corsi in inglese in sostituzione di quelli tenuti in italiano.
 
Ad ascoltare le parole di Marazzini sono intervenuti a sorpresa due graditi ospiti: la vicepresidente della
Regione Toscana Monica Barni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Vito Crimi. Proprio Crimi, che è intervenuto in forma privata alla presentazione, a margine dell’evento ha fatto sapere che la conclusione degli Stati generali dell’editoria si svolgeranno a settembre proprio a Torino.
 
Il presidente dell’Odg della Toscana Carlo Bartoli ha ricordato quanto sia importante l’opera del giornalismo per il consolidamento e l’innovazione della lingua italiana, un’innovazione che non può essere confusa con un ingiustificato abuso di anglismi. “La lingua italiana è viva, vivissima e noi giornalisti abbiamo un compito fondamentale in questo campo; un compito da gestire con competenza e responsabilità”.
 

Notizia pubblicata il 10/05/19
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