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V^ Reuters Institute Digital News Report 2016

Crescita dei social media per reperire notizie

Crescita del ruolo dei social media per la fruizione delle notizie, utilizzo sempre maggiore di strumenti mobile, utilizzo sempre crescente dei sistemi di blocco di banner pubblicitari (ad-blocking) ma anche primi esperimenti di news a pagamento online: sono alcuni dei principali aspetti che emergono dal Reuters Institute Digital News Report 2016 il rapporto annuale sullo stato dell'informazione pubblicato da Reuters Institute for the Study of Journalism.
 
Il report, giunto alla quinta edizione, si basa su circa 50.000 interviste realizzate in 26 paesi: obiettivo del rapporto 2016 è stato quello di fare il punto sul futuro dell'informazione, soprattutto alla luce dello sviluppo delle nuove tecnologie e delle piattaforme di condivisione di notizie.
 
Quadro generale dell'informazione
Tra i dati più evidenti che emergono dall'analisi generale sullo stato dell'informazione nel mondo, si nota la crescita del ruolo dei social media per la fruizione delle notizie (51% del campione totale): in particolare i social risultano più usati da donne e giovani (fascia 18-24 anni) e Facebook è il punto di riferimento.
 
La TV resta strumento di informazione importante ma per le fasce più alte di età mentre, secondo il report, la maggioranza dei consumatori di news online resta riluttante a pagare per poter accedere alle notizie.
 
Da sottolineare che il paese con la più alta fiducia nell'informazione è la Finladia (62%) mentre quello con l'indice più basso è la Grecia (20%)
 
Italia
Il quadro generale dell'informazione italiana che emerge dal Reuters Institute Digital News Report 2016 vede ancora un forte predominio della TV, accompagnato da un incremento nell'utilizzo di internet, soprattutto tramite smartphone; confermato anche il declino della carta stampata.
 
L'Italia, infatti, si caratterizza come il paese con l'indice di reperibilità di notizie dalla TV più alto in Euopa e i TG rimangono la principale fonte di notizie: tra i motivi, viene indicata la difficoltà di penetrazione di internet rispetto ad altri paesi.
 
Confermato il calo della carta stampata che, secondo il rapporto, è diventata riferimento soprattutto per l'elite politica ed economica, con conseguenze sull'agenda stessa della stampa. Nel periodo 2010-14 il calo di reddito per carta stampata, tv e radio è indicato a -12%. I redditi da online invece crescono ma rimangono comunque minoritari.
 
Le entrate per l'online si basano ancora sui banner pubblicitari ma emergono i primi esperimenti di pagamento per usufruire di notizie: il Corriere della sera, La Stampa e Il Sole 24 Ore stanno infatti sperimentando sistemi di pagamento per alcuni contenuti. 
 
Per quanto riguarda invece i social media, il più usato in Italia risulta essere Facebook, seguito da Youtube, Whatsapp, Twitter e Instagram.
 
Infine, l'indice di fiducia nelle notizia in Italia si attesta al 42% mentre la fiducia nei giornalisti è al 33%: quest'ultimo risultato verrebbe spiegato dalla tendenza dei principali giornalisti a mostrare chiaramente la propria posizione politica nelle analisi fatte o durante la partecipazione a talk show. Da notare anche come solo il 23% ritenga che i media in Italia siano liberi da condizionamenti politici o economici.
 

Notizia pubblicata il 23/06/16
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