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State of the Union 2023: Odg e Fondazione Odg Toscana partner dell’evento per il 2^ anno consecutivo.

Ruolo dell’UE, trasformazione digitale e cambiamento climatico tra i temi affrontati.

Crisi internazionali, ruolo dell’Unione Europea, trasformazione digitale e cambiamenti climatici: saranno questi alcuni dei temi trattati a “State of the Union” 2023.

L’appuntamento si terrà dal 4 al 6 maggio a Firenze.

 
Oltre 100 i relatori da ogni parte del mondo che interverranno all’appuntamento. Per il 2^ anno consecutivo Odg Toscana e Fondazione Odg Toscana saranno partner della
manifestazione
 
Tema centrale di questa edizione sarà “Building Europe in times of uncertainty”. Un’occasione per fare il punto anche sul ruolo dei media. Ne abbiamo parlato con il consigliere della Fondazione di Odg Toscana, Marco Bastiani.

 
Per il 2^ anno consecutivo Odg Toscana è partner di State of The Union: in cosa
consisterà il contributo dell’Ordine alla manifestazione?
M.B.: “The State of The Union è l’appuntamento nel quale l’Istituto Universitario Europeo dal 4 al 6 maggio riunisce a Firenze scienziati, accademici, responsabili politici e giornalisti di tutta Europa per analizzare le sfide che abbiamo di fronte e anche le opportunità che possiamo cogliere. Grazie all’impulso arrivato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana e della Fondazione Giampaolo Marchini, con l’Istituto Universitario Europeo è iniziata una collaborazione ad ampio raggio che si sta traducendo in progetti comuni come corsi di formazione, condivisione della lotta contro la disinformazione, diffusione dei temi legati alla cultura europea fra i colleghi. Come supporting partner proviamo a coinvolgere il più possibile i giornalisti della Toscana nella due giorni, trasmettendo l’evento sui nostri canali web e social e provando a sensibilizzare su queste tematiche”.

 
Tema principale di questa edizione sarà la ridefinizione del ruolo dell’Europa, alla luce anche delle crisi interne ai singoli Stati e della guerra in Ucraina: qual è il contributo che i media possono dare a questa tematica?
M.B.: “I giornalisti sono e saranno cruciali per l’Europa del futuro. Dai loro racconti, dalle loro analisi, dalle notizie divulgate nascono le decisioni di 500 milioni di persone. Tanto più questo lavoro è accurato, tempestivo e approfondito e tanto migliori saranno le decisioni delle persone. Faccio un esempio banale: se l’app del meteo mi dice che c’è il sole anche se non è vero e io su questa informazione baso la mia decisione di non prendere l’ombrello, quando poi sarò sotto il diluvio non potrò recriminare di aver preso una decisione sbagliata, ma una decisione basata su informazioni sbagliate. Ecco, è sulle informazioni che bisogna lavorare se vogliamo prendere l’ombrello quando serve.
Il fatto che chiunque possa postare qualunque bugia sul web o sui social non diminuisce, ma dà un’importanza ancora maggiore alla nostra categoria che ha l’obbligo, anche morale e deontologico, di raccontare i fatti e non convenienti bugie.
 
I media possono, quindi, fornire un contributo fondamentale alla ridefinizione del ruolo dell’Europa, attraverso la diffusione di informazioni accurate, analisi approfondite e un dibattito pubblico costruttivo. Possono promuovere la cooperazione e la solidarietà tra gli Stati membri e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni cruciali che si devono affrontare per garantire la pace, la stabilità e lo sviluppo".
 
Tra gli argomenti affrontati la trasformazione digitale e in particolare l’avvento dell’Intelligenza Artificiale: è possibile per il giornalismo convivere con questa nuova realtà?
M.B.: “Non è possibile. E’ indispensabile. Non stiamo parlando del futuro, ma del presente. Forbes utilizza un sistema chiamato Bertie per suggerire ai giornalisti i titoli e le immagini per le loro storie, The Associated Press ha creato Wordsmith per generare notizie automaticamente, principalmente nella sezione finanziaria, Bloomberg con Cyborg aiuta i giornalisti ad analizzare i dati finanziari e creare storie collegate. Continuo? The Washington Post con Heliograf crea notizie semplici come risultati sportivi e report elettorali, Reuters con il sistema Lynx Insight aiuta i giornalisti a identificare storie interessanti da seguire.
 
Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft che ha acquisito Chat GPT il più grande motore di intelligenza artificiale al mondo, sostiene che presto giornalisti, ma non solo, cominceranno a lavorare da una bozza creata dall’intelligenza artificiale e non da uno schermo bianco. Anch’io sono convinto che sarà così, ma è importante sottolineare che l’intelligenza artificiale viene e deve essere utilizzata come strumento per aiutare i giornalisti a svolgere il proprio lavoro in modo più efficiente e preciso, non sostituisce certo il nostro lavoro. Le prospettive che solo un essere umano può dare sono fondamentali per il giornalismo, ma se vogliamo personalizzare una newsletter, tradurre articoli, creare didascalie o abstract perché non usare la tecnologia? Vorrei evitare di vedere crociate come quelle a cui ho assistito quando ho iniziato la professione, contro i computer nelle redazioni.".
 
Non può mancare un riferimento all’altro tema del momento, quello del cambiamento climatico: anche in questo caso il ruolo dei media è fondamentale per fare corretta informazione, consigli per come possono muoversi?
M.B.: “Il ruolo dei media è fondamentale per fare una corretta informazione anche in questo campo. Parlare delle cause e delle conseguenze del cambiamento climatico è importantissimo per sensibilizzare i cittadini sull’urgenza di agire. Considerare il cambiamento climatico una priorità nelle redazioni è un primo passo che in tanti hanno anche già compiuto, inoltre, la recente vicenda della pandemia ci ha mostrato come la libertà d’espressione non può essere scambiata per dare una falsa parità a opinioni discordanti. Non si possono mettere sullo stesso piano terrapiattisti e docenti di fisica, allo stesso modo non si possono considerare gli scettici del clima allo stesso pari di chi presenta prove scientifiche come punto di partenza per le proprie analisi.

Il data journalism e l’uso delle statistiche è poi fondamentale: utilizzare statistiche affidabili aiuta a far capire meglio l’entità del problema. D’altro canto, non si deve neanche fare l’errore di nascondere potenziali scompensi sociali che certe decisioni potrebbero portare. Anzi, approfondire anche queste tematiche è il modo migliore per spingere le istituzioni a prendere subito in considerazione azioni di compensazione e soluzioni concrete. Ad esempio, parlare degli sviluppi delle energie rinnovabili, del trasporto sostenibile o dell’efficienza energetica può aiutare i cittadini e anche i governi a capire che esistono soluzioni"
.

 
L’Ordine celebra quest’anno i 60 anni della nascita: un’occasione per fare il punto sulla trasformazione del giornalismo e sulle nuove problematiche: State of the Union sarà occasione per riflettere anche su questo?
M.B.: “Certamente. Se qualche anno fa c’era chi propugnava addirittura la chiusura
dell’Ordine, oggi grazie anche alla presidenza di Carlo Bartoli, credo che l’Ordine abbia iniziato a riflettere sulla trasformazione del giornalismo e sulle nuove problematiche che i giornalisti devono affrontare nell’era digitale: dall’accesso alla professione alla sfida contro le fake news, dall’importanza della formazione di qualità al tema della privacy, dalla questione della libertà di stampa alla sostenibilità economica per le attività giornalistiche.
 
Ieri come oggi, il compito dell’Ordine dei Giornalisti resta quello di promuovere e tutelare il ruolo dei giornalisti nella società e garantire che la professione sia svolta in modo etico e responsabile. Tutti i giorni aprendo i social vediamo quanto ci sia bisogno di questo, non per la categoria, ma per la crescita sana della società nella quale viviamo. Solo una comunità che può contare su un buon sistema qualitativo di informazione può davvero dirsi liberale e democratica. Ed è l’obiettivo che ci guida, contro tutte le scorciatoie, che fanno nascere infatuazioni per sistemi autoritari o dittatoriali, abilmente mascherati da tante fake news”.
 
Il programma completo dell’edizione 2023 di State of the Union è disponibile sul sito ufficiale dell’evento.
 
Ordine e Fondazione Odg Toscana seguiranno l’edizione 2023 di State of the Union. Sul sito della Fondazione dei giornalisti della Toscana sarà condiviso lo streaming dei principali panel della tre giorni europea trasmesso da IUE.
 

Notizia pubblicata il 19/04/23
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