Appropriazione indebita: trenta interviste a storici, filosofi e scienziati

Trenta interviste a scrittori, filosofi, scienziati e intellettuali che hanno contribuito alla cultura italiana e dalle quali è possibile trarre insegnamenti e spunti per comprendere la nostra realtà: è la raccolta Appropriazione Indebita del giornalista Daniele Pugliese, pubblicata dalla casa editrice Tessere di Firenze.   Le interviste sono state realizzate tra il 1982 e il 1992 per il quotidiano l'Unità dallo stesso Pugliese che oggi ha deciso di raccoglierle in un unico volume: tra gli intervistati, Eugenio Garin, Umberto Eco, Franco Pacini, Francesco Adorno, Francis Haskell, Renè Thom, Eva Buiatti e molti altri.   Daniele Pugliese, perché la decisione di pubblicare oggi interviste realizzate 20 anni fa per il quotidiano l'Unità? D.P: “Perché gli intervistati – molti dei quali, come Paolo Rossi Monti, Nicolaj Rubinstein, René Thom, Umberto Eco, Francesco Adorno, purtroppo non ci sono più – hanno consegnato al cronista idee, pensieri, considerazioni capaci di resistere al tempo, ed anche quando sono datati ci consegnano qualcosa che potrebbe esserci proficuo in un’epoca dove prevalgono lo smarrimento e l’omologazione. E perché chi ha avuto l’opportunità di leggerle tutte insieme, prima che prendessi questa decisione, ha insistito perché fossero di dominio pubblico e non disperse in una collezione di giornali consegnata agli archivi: non si può non ascoltare i suggerimenti dei lettori più appassionati”.   Qual è il segreto per realizzare una buona intervista e a quale, tra tutte quelle presenti nel suo libro, è più affezionato? D.P: “Be’, le due interviste alle quali sono più affezionato sono quella a Eugenio Garin fatta all’indomani della proposta di Achille Occhetto di sciogliere il Partito comunista italiano, nella quale il grande filosofo manifesta pacatamente e con ragionevolezza le sue perplessità, ma soprattutto invita a tenere accesa la fiamma dei valori e degli ideali e difende il ruolo che l’utopia, un po’ di utopia almeno, ha sempre avuto nel pungolare l’umanità a far meglio, un passo in più a quelli già percorsi. Averla vista incorniciata nello studio del maestro Piero Farulli, fondatore della Scuola di musica di Fiesole, per me è stata una delle più grandi soddisfazioni professionali. E quella sul “vero” Lorenzo de’ Medici a Francis Haskell, il grande storico dell’arte inglese, perché Francis Haskell, che purtroppo non c’è più, è stato anche un grande amico, un liberale che apprezzava il mio essere comunista e che mi ha insegnato ad apprezzare i liberali. Ma anche quella a Paolo Rossi Monti mi è molto cara: all’Università mi ha insegnato tanto, a saltabeccare da Thomas Hobbes a Ernesto De Martino e ad avere il coraggio, anche in un esame, di avere le mie idee. Quanto al segreto di una buona intervista, è racchiuso in due principi basilari: il primo è il rispetto dell’intervistato e del lettore; il secondo è lo studio. Devi prepararti bene prima di fare delle buone domande dalle quali scaturiscano delle buone risposte, che mettano a loro agio l’intervistato o lo mettano in difficoltà. Tutto qui”.   “Appropriazione indebita” è il primo libro pubblicato dalla nuova casa editrice fiorentina TESSERE, di cui è uno dei fondatori: qual è il valore che questa nuova realtà può portare nel campo dell'editoria? D.P: “Saremo inevitabilmente una realtà di nicchia, siamo consapevoli dei nostri limiti. Non inizieremo nemmeno a combattere con i colossi. Però garantiremo la serietà, il valore, la qualità di quello che pubblicheremo e tenteremo di proporre titoli, pochi ogni anno, che “tessano” idee, saperi, passioni, energie, emozioni. Crediamo che i libri possano aprire nuovi orizzonti e cercheremo proprio di spaziare, di correre liberi nella prateria. Il nostro sito,  www.tessere.org, dove appunto si potranno comprare i nostri libri, diventerà presto una rivista culturale, tesa proprio a dilatare i sempre più angusti confini entro i quali si è costretti a muoversi. Ovviamente è una sfida e finché non è vinta… ci faccia gli auguri, per favore”.   Una lunga carriera giornalistica alle spalle e la direzione dell'Agenzia di Informazione della Regione Toscana, Daniele Pugliese è anche autore di una monumentale storia del Pci, un saggio sulla nascita del movimento cooperativo ed un altro, curato da Gian Luca Corradi, sulle fortune del sigaro toscano. Tra le sue pubblicazioni, infine, la raccolta “Sempre più verso Occidente e altri racconti”, la novella “Io la salverò, signorina Else” e il saggio “Apocalisse, il giorno dopo. La fine del mondo fra deliri e lucidità”.

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