Diffamazione: nuova sentenza della Corte di Cassazione
Una gratuita ed immotivata aggressione dell'altrui reputazione: così la Corte di Cassazione ha definito l'uso dell'espressione “becero giornalismo” in una sentenza che ha rigettato il ricorso fatto da un uomo condannato per diffamazione aggravata in seguito alla pubblicazione di un commento ad un articolo che lo riguardava. La sentenza n.18962/17, conclude un caso giudiziario nato in seguito alla pubblicazione della frase “becero giornalismo offensivo ed infamante” postata come commento all'articolo pubblicato da un quotidiano online che lo riguardava. Nel ricorso l'uomo aveva giustificato tale commento appellandosi al diritto di critica. La Corte di Cassazione, però, ha ribadito quanto già stabilito dal Tribunale di Ascoli Piceno e dalla Corte d'Appello di Ancona, ovvero che il diritto di critica in questo caso non può configurarsi per “l'obiettiva mancanza di continenza delle espressioni utilizzate dall'imputato ("becero giornalismo offensivo ed infamante") nel sanzionare la condotta professionale del ….., che esulano da una critica rappresentata in forma espositiva corretta, vale a dire strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione, trasmodando nella gratuita ed immotivata aggressione dell'altrui reputazione (cfr., ex plurimis, Cass., sez. V, 24.6.2016, n. 37397, rv. 267866)”. La Corte di Cassazione ha confermato la correttezza del lavoro svolto dal giornalista nel documentare tutti i fatti riportati nell'articolo, ha respinto il ricorso e confermato la condanna in base all'art. 595 del c.p. (diffamazione). A proposito di diritto online, ricordiamo che Odg Toscana ha attivato il servizio dello Sportello Diritti Digitali, che prevede una prima consulenza gratuita per gli iscritti che abbiano dubbi o domande in tema di diritto e internet. E' possibile avere informazioni sul servizio e leggere i pareri dell'avvocata Deborah Bianchi nell'apposita sezione.