Formazione giornalisti: nuovo corso online su informazione e violenza contro le donne
Affrontare con la giusta consapevolezza e con un linguaggio coretto il delicato tema della violenza sulle donne e dei femminicidi: è l’obiettivo del nuovo corso deontologico “Violenza contro le donne: le regole dell’informazione” promosso da CNOG. Si tratta del primo corso ideato e realizzato dal Gruppo di lavoro per le Pari Opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, composto da aola Dalle Molle (Coordinatrice), Gianpaolo Boetti, Lucio Bussi, Cristina Caccia, Michela Canova, Elisabetta Cosci (vicepresidente Odg), Alessandra Fava, Tamara Ferrari, Elide Giordani, Nadia Monetti e Luisella Seveso. "Le parole sono importanti e per chi fa il giornalista sono imprescindibili strumenti del mestiere. Con il gruppo di lavoro per le pari opportunità del Consiglio Nazionale dell'Ordine Nazionale dei giornalisti abbiamo fortemente voluto realizzare questo corso deontologico, da noi ideato, che è il primo tra i corsi online del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti su questi temi – ha spiegato Elisabetta Cosci, vicepresidente del CNOG – Un corso deontologico che fornisce gli strumenti per affrontare il racconto della violenza di genere con la giusta consapevolezza e con le parole corrette nel rispetto delle vittime e dei famigliari, perché il diritto di cronaca non si trasformi in una nuova violenza nei confronti delle vittime". Disponibile sulla nuova piattaforma fpc.formazionegiornalisti.it (alla quale occorre registrarsi), il corso consente di ottenere 10 crediti formativi. Tre le sezioni in cui si articola, curate da Monia Azzalini dell’Osservatorio di Pavia e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Pina Lalli, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna e Silvia Garambois, presidente di GIULIA-Associazione Giornaliste Unite Libere e Autonome. Il corso approfondisce gli aspetti storici e sociologici del fenomeno ella violenza sulle donne che incide fortemente nella realtà moderna: circa una donna su tre nel mondo risulta segnata dalla violenza fisica e sessuale nel corso della vita e i media svolgono un ruolo importante nel denunciare questo dramma sociale. L’obiettivo è fornire ai giornalisti i giusti strumenti per raccontarlo proponendo esempi positivi e negativi su come avvicinarsi a fatti così delicati e tragici che non coinvolgono solo la vittima, ma i suoi figli e tutti familiari. Il diritto di cronaca infatti, non può trasformarsi in un nuovo abuso sulla vittima, e la narrazione dei fatti non deve cadere in morbose descrizioni cedendo al sensazionalismo e violando le norme deontologiche della professione.