Giornalismo pubblico e stato dell’Informazione: Barachini, “Sostenere il ruolo dell’informazione”.
“Penso che il ruolo dell’informazione sia decisivo e debba essere sostenuto”: con queste parole il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, è intervenuto sabato 4 marzo a Pisa al convegno “Giornalismo pubblico è stato dell’informazione in Italia”. Il convegno ha chiuso il corso di specializzazione “Conoscere e comunicare la Pubblica Amministrazione", organizzato da Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa, Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università degli Studi di Siena, l’Ordine dei Giornalisti della Toscana e il Centro Studi Enti Locali S.p.A. A confrontarsi, tra gli altri, sono stati il Sen. Alberto Barachini, sottosegretario all’editoria, Giampaolo Marchini, Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana e Michele Taddei, Vice Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana. Nel suo intervento il sottosegretario Barachini ha ribadito l’impegno a sostegno dell’informazione “affinché siano tutelati i professionisti che ci lavorano”, spiegando come per la professione “tra i campanelli di allarme che arrivano dallo sviluppo di nuove tecnologie c’è quello di utilizzare l’intelligenza artificiale per la produzione di contenuti riducendo così il personale nelle aziende editoriali”. L’impatto delle nuove tecnologie interessa anche il settore della comunicazione come ribadito da Giampaolo Marchini, presidente di Odg Toscana e Fondazione Odg Toscana. “Il mestiere del giornalista è alle prese con la crisi dell’editoria ma è anche al centro di grandi trasformazioni, tecnologiche e non solo – ha spiegato Marchini – In questo contesto sono sempre più numerosi i colleghi che si trovano a operare come portavoce, negli uffici stampa e nella comunicazione digitale della Pubblica Amministrazione. Ruoli carichi di responsabilità, sia dal punto di vista normativo, sia da quello strategico. Non dimentichiamo che comunicare per la Pubblica Amministrazione richiede una specializzazione sempre più affinata” “Come Ordine dei Giornalisti della Toscana e come Fondazione abbiamo sin da subito abbracciato con entusiasmo l’idea di promuovere questo corso per cogliere l’opportunità di mettere insieme in un progetto di altissimo livello le tre Università toscane (Firenze, Pisa e Siena) e non era un risultato scontato – ha proseguito Marchini – Ci siamo riusciti grazie all’impegno del nostro vicepresidente Michele Taddei e con il preziosissimo collante del Centro Studi Enti locali. Quello che si chiude è un corso altamente professionalizzante che è andato proprio nella direzione che, come Ordine, abbiamo intrapreso da tempo: quello cioè di garantire ai nostri iscritti una formazione di qualità, trasformando un obbligo imposto dalla legge in una opportunità di crescita professionale”. Il corso “Conoscere e comunicare la PA”, avviato a novembre, ha visto la partecipazione di oltre 100 iscritti, provenienti dalla Toscana, Piemonte e Marche. Tra questi 61 studenti universitari e 47 lavoratori (impiegati negli uffici stampa di comuni, agenzie regionali e società pubbliche). “Il bilancio di questi mesi di formazione è sicuramente positivo – ha concluso il presidente Marchini – Con il corso di alta formazione abbiamo provato ad accompagnare i colleghi che si occupano di questo settore verso un salto di qualità nella loro preparazione. Per comunicare la pubblica amministrazione serve un giornalismo responsabile e al passo con i tempi. Servirebbe, e lo ha già ricordato il presidente nazionale Carlo Bartoli, anche una riforma della legge professionale, che purtroppo ancora contiene norme obsolete e inadeguate e in special modo per quanto riguarda i canali di accesso alla professione giornalistica per i comunicatori. In attesa di una riforma dell’Ordine, a sessant’anni dall’approvazione della legge istitutiva, non ci faremo trovare impreparati. Il nostro faro è e resterà uno: impegnarsi sempre e ovunque per un’informazione di qualità”.