Ultimi giorni per il Premio Umberto Chirici: la scadenza è il 31 ottobre
Chiuderà, improrogabilmente, il 31 ottobre il Premio giornalistico intitolato a Umberto Chirici, morto nel luglio 2015, all’età di 79 anni. I giornalisti possono partecipare al Premio con pezzi già pubblicati. Copia dell’articolo corredato dalla pagina di giornale o della pagina web su cui è stato pubblicato, con indicazione della testata e data di pubblicazione, deve essere inviato via mail all’indirizzo PremioUmbertoChirici@gmail.com, insieme ad un breve curriculum professionale dell’autore, entro la fine di questo mese. Il bando integrale è sul sito web dell’Ordine dei giornalisti della Toscana. A insindacabile giudizio della Giuria, sarà premiato il migliore articolo, al cui autore sarà assegnato un premio di 1000 euro. Altri tre premi di 500 euro ciascuno verranno consegnati agli autori di altrettanti articoli di particolare interesse. Eventuali menzioni particolari saranno a giudizio della Giuria. La premiazione avverrà entro dicembre 2019. L’iniziativa, patrocinata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti che ha messo a disposizione anche la somma di 500 euro, è organizzata dalla Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, in collaborazione con l’Ordine regionale e l’Enel, ed è riservata a tutti i colleghi iscritti all’ordine regionale. Questa prima edizione del premio Umberto Chirici “Cronista: un mestiere, una passione” mette in evidenza come il mestiere del giornalista, preparato e scrupoloso, indipendente e quindi autorevole, pronto a cogliere le novità professionali, sia un valore da tutelare e difendere in qualsiasi Stato e in qualunque epoca, compresa quella dei giorni nostri vissuti con l’informazione globalizzata. Il giornalista con la schiena dritta è l’antidoto più efficace verso ogni tipo di deriva. La passione, poi, è la garanzia che consente ai cronisti di superare fatiche e sacrifici pur di arrivare il più vicino possibile alla verità. Questo è anche il ritratto umano e professionale di Umberto Chirici, cronista, capocronista e caporedattore centrale della “Nazione”. Chirici, infatti, aveva un solo “padrone”: il lettore. La sua coerenza e la ricerca della verità lo hanno fatto entrare, in anni difficili, nel mirino delle Brigate rosse. Negli anni ‘70 fu oggetto di un attentato. Umberto Chirici, oltre cinquant’anni di carriera vissuta a La Nazione, si spese molto anche per i colleghi. Più volte venne scelto e votato per rappresentarli nel Comitato di redazione, ma anche negli altri organismi di categoria. Fra il 2001 e il 2004 venne eletto anche nel Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti.