Diffamazione: in Italia quasi 7000 procedimenti l'anno, in Toscana oltre 300

Quasi 7000 procedimenti per diffamazione a mezzo stampa ogni anno in Italia e nove su dieci finiscono come bolle di sapone: nel solo 2015, ci sono state 511 cause civili e 5904 querele di cui il 90% si è rivelato infondato. Questi i dati allarmanti sui procedimenti giudiziari in Italia contro giornalisti, pubblicati da Ossigeno per l'Informazione in occasione dell’International Day to End Impunity for Crimes Against Journalists, Giornata Internazionale per la fine delle impunità per i reati contro i giornalisti, indetta dalle Nazioni Unite, nel dossier “Taci o ti querelo”.    I dati nazionali e il focus sulla Toscana sono stati presentati oggi da Carlo Bartoli, presidente di Ordine dei Giornalisti della Toscana, Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno per l'Informazione, Franca Selvatici, consigliera di Odg Toscana e l'avvocato Andrea Di Pietro, responsabile dell’Ufficio Assistenza Legale di Ossigeno, durante la conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, a Firenze.   Per quanto riguarda la Toscana, ogni anno nella nostra regione si svolgono 328 procedimenti per diffamazione a mezzo stampa e l'89,02% dei casi si concludono con il proscioglimento del giornalista.   Diffamazione a mezzo stampa in Italia: il 90% delle querele in Italia è infondato Nel solo 2015 in Italia, le cause civili per diffamazione a mezzo stampa sono state 911. Le querele invece sono state 5904: di queste ultime 5125 sono risultate infondate (ben il 90%). I dati sono stati forniti a Ossigeno per l'Informazione dal Ministero della Giustizia, e riguardano un campione di 43 tribunali su 139 totali, presenti in Italia.    La Toscana rappresenta il 18% di questo campione, con 328 procedimenti trattati nel 2015 (656 nel biennio 2014-2015). I dati dicono che in Toscana i procedimenti hanno avuto lo stesso andamento preoccupante del resto d’Italia, con due significative accentuazioni: – quelli che si sono conclusi con il proscioglimento dei giornalisti sono stati 233, pari all’89% (+2,19 % rispetto alla media nazionale); – le condanne a pene carcerarie sono state più frequenti della media nazionale (il 3,3% rispetto al 2,62). Hanno prodotto 11 condanne a pene detentive per complessivi 7 anni e 4 mesi di carcere in aggiunta ad altre 16 condanne al pagamento di multe.   Come ha illustrato l'avvocato Andrea Di Pietro, di Ossigeno, le querele contro i giornalisti sono in continuo aumento (l'8% l’anno nel periodo 2011- 2015). La durata media delle indagini preliminari è di due anni e mezzo, mentre il procedimento penale di primo grado dura in media tre anni e mezzo. Per avere la sentenza del Tribunale, un giornalista deve attendere almeno 6 anni e 4 mesi.   “I dati di Ossigeno per l'Informazione sono allarmanti e dimostrano quanto sia in pericolo la libertà di informazione in Italia – ha commentato Carlo Bartoli, presidente di Odg Toscana – Il ricorso allo strumento giudiziario appare infatti nella maggior parte dei casi infondato da parte del querelante che però, fino alla fase preliminare, non è chiamato neppure a risarcire le spese legali: questo a scapito del giornalista, che comunque deve sostenere i costi per la propria difesa. Il rischio è che la querela per diffamazione diventi sempre più uno strumento di intimidazione nei confronti della stampa”   Diffamazione a mezzo stampa in Toscana: i proscioglimenti annuali sono l'89,02% In Toscana il Distretto giudiziario della Corte di appello di Firenze, raggruppa i tribunali circondariali di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Siena.   Secondo i dati di Ossigeno per l'Informazione, nel biennio 2014-15 i procedimenti giudiziari per diffamazione a mezzo stampa sono stati 656: i proscioglimenti hanno riguardato l'89,02% (pari a 584 procedimenti), le condanne sono state l'8,23% (54), mentre il 2,74% ha riguardato altri esiti. I casi in cui il GIP ha deciso per il non rinvio a giudizio sono stati 466 mentre le archiviazioni sono state 455. Per quanto riguarda le 54 condanne emesse nel biennio, 32 giornalisti sono stati condannati al pagamento di una multa mentre 22 sono stati condannati al carcere   “I dati del Ministero della Giustizia mostrano come anche in Toscana chi pubblica notizie sgradite rischia molto, anche se ha agito correttamente e ha detto la verità – ha concluso Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione – Nel solo 2015 sono stati almeno 233 i querelati prosciolti in fase preliminare e 11 i condannati al carcere,  per complessivi 7 anni e 4 mesi, cioè a pene che la Corte Europea considera sproporzionate e ad effetto “raggelante” sulla libertà di informazione. E’ inspiegabile che il Parlamento continui a rinviare l’abolizione del carcere per diffamazione e le più elementari norme necessarie per impedire che le querele pretestuose e infondate siano usate come bavaglio”. Tutti i dati sui processi per diffamazione in Italia e Toscana sono disponibili sul sito di Ossigeno per l'Infomazione.  

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